
Morbo di Crohn
Di solito si tratta di un’infiammazione cronica dell’intestino, però può colpire la parete di tutto il tratto gastrointestinale.
Sintomi
I sintomi principali del morbo di Crohn sono:
- diarrea cronica e persistente,
- dolori e crampi addominal,
- feci scure o con sangue.
Inoltre possono verificarsi perdita di peso, febbre, dolori articolari, eruzioni cutanee.
Diagnosi
Come curare
Per il trattamento di questa diagnosi si utilizzano:
- immunosoppressori e farmaci biologici;
- farmaci steroidei a breve termine,
- antibiotici, per la cura degli ascessi;
- farmaci antinfiammatori.
Inoltre può essere necessario intervento chirurgico.
Questi metodi si usano per il "classico" trattamento del morbo di Crohn. La nostra clinica offre ai pazienti il trattamento senza effetti collaterali che comprende la somministrazione endovenosa e irrigazione rettale di cellule staminali mesenchimali.
Di conseguenza dopo la terapia cellulare l'infiammazione diminiusce notevolmente e già dopo circa due settimane questo risultato si vede dalle analisi di sangue: ritornano nella norma il C-reattivo, la ferritina, l'interleuchina. La riduzione dell'infiammazione può aiutare il paziente ad evitare l'intervento chirurgico.
Termine "esosomi"
Come risultato della loro attività vitale, le cellule secernono varie "bolle" o vescicole, con l'aiuto delle quali le cellule trasmettono segnali ad altre cellule del corpo. La dimensione delle vescicole varia da decine a migliaia di nanometri.
Gli esosomi sono una frazione di vescicole che trasportano le principali informazioni di segnalazione cellulare. Anche il contenuto varia, ma sempre sono presenti piccole molecole
Inalazione di esosomi
La durata dipende dale prescrizioni del medico.
Per via intranasale in entrambe le narici.
Usare 2-3 volte al giorno.
Conservare il prodotto esosomiale in frigorifero.

È SICURO?
SICUREZZA
Il discorso sulla sicurezza delle cellule staminali mesenchimali autologhe (del paziente) sembra più evidente perché vengonoprelevate dal corpo del paziente e quindi vengono accettate al 100% dal suo sistema immunitario.
Ma lo stesso discorso vale anche per le cellule allogeniche.
Le cellule staminali mesenchimali di un donatore non provocano rigetto perché sono immunoprivilegiate, non vengono riconosciute dal sistema immunitario come un corpo estraneo. La maggior parte delle cellule oltrepassa la bariera ematoencefalica, per cui la loro quantità nella somministrazione leggermente supera quella necessaria ne modo che la giusta percentuale delle cellule riesca ad arrivare negli organi e nei tessuti danneggiati dalla malattia